PERCHE’ E’ IMPORTANTE PARLARE IL LINGUAGGIO DELLO SPIRITO SANTO.

L’esempio che dovremmo seguire oggi è quello dei credenti del Nuovo Testamento.
Suggerisco di guardare il libro degli Atti degli Apostoli e vedere come facevano a far ricevere alla gente lo Spirito Santo e seguire il loro esempio.

Nel primo capitolo degli Atti, poco prima che Gesù ascendesse in cielo, vediamo questa grande scena: Atti 1:4-5 “E, ritrovandosi assieme a loro, comandò loro che non si allontanassero da Gerusalemme, ma che aspettassero la promessa del Padre: «Che, egli disse, voi avete udito da me. 5 Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni»”.

E poi nel giorno di Pentecoste Atti 2:1-4 “Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. 2 E all’improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.

DIECI MOTIVI PER CUI OGNI CREDENTE DOVREBBE PARLARE IN LINGUE

“E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto…parleranno nuove lingue” (Marco 16:17).

L’apostolo Paolo ha scritto molto sull’argomento del parlare in altre lingue. Apparentemente, egli praticò ciò che predicò, infatti ci dice: “Ringrazio il mio Dio, perchè parlo con le lingue più di tutti voi” (1Corinzi 14:18).
Ogni credente dovrebbe parlare in lingue con regolarità, ogni credente dovrebbe avere questa fonte di benedizione e potenza nella propria vita quotidiana.

Ecco le ragioni principali per cui ogni cristiano dovrebbe parlare in lingue ed aiutare altri credenti a vedere quali benedizioni possono appartenere loro appropriandosi ogni giorno della potenza dello Spirito Santo.

Ragione 1 – Lingue il segno iniziale
Atti 2:4 “Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.”

La Parola di Dio insegna che quando siamo riempiti di Spirito Santo, parliamo con altre lingue, come lo Spirito di Dio ci fa esprimere.
Questa è la prova o l’evidenza iniziale del Battesimo dello Spirito Santo. Pertanto, la prima ragione per cui le persone dovrebbero parlare in altre lingue è che questa, perché un’evidenza soprannaturale della presenza in noi dello Spirito Santo.

Nel decimo capitolo degli Atti leggiamo che i fratelli Ebrei che accompagnavano Pietro a casa di Cornelio rimasero stupefatti quando videro che il dono dello Spirito Santo era stato riversato sui pagani. Pensavano fosse solo per il popolo Ebreo.
Da che cosa capirono questi Ebrei che Cornelio e tutta sua la casa aveva ricevuto il dono dello Spirito Santo?
“Perché li sentirono parlare con le lingue e glorificare Dio” (Atti 10:46).
Parlare in lingue fu il segno soprannaturale che li convinse che anche i gentili avevano il loro stesso dono.

Ragione 2 – Lingue per l’edificazione spirituale
1Corinzi 14:4 “Chi parla in altra lingua edifica se stesso…”
Scrivendo alla chiesa di Corinto, Paolo incoraggiava a continuare la pratica del parlare in altre lingue nella loro adorazione e nella loro vita di preghiera come mezzo di edificazione spirituale.
Gli studiosi di lingua greca ci dicono che abbiamo una parola nel nostro linguaggio moderno che si avvicina molto al significato originale della parola “edificare”. Questa parola è “caricare”, usata in riferimento al ricaricare una batteria scarica.
Perciò potremmo parafrasare questo verso: “Chi parla in una lingua sconosciuta edifica, fortifica e si ricarica, come una batteria”.
E questo meraviglioso soprannaturale modo di edificazione spirituale (attenzione non si tratta di edificazione mentale o fisica) è per tutti i figli di Dio.
1Corinzi 14:2 “perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo comprende, ma egli in spirito proferisce misteri.”

Weymouth traduce questo così: “Egli parla di segreti divini”. Dio ha dato alla chiesa un modo divino e soprannaturale di comunicare con Lui.

1Corinzi 14:14 “perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa.”
Notate che qui dice: “il mio spirito prega”. La traduzione amplificata afferma: “il mio spirito, per opera dello Spirito Santo che risiede in me, prega”.

Dio è Spirito. Quando preghiamo in lingue, il nostro spirito è in contatto diretto con Dio, che è Spirito. Parliamo con Lui in un modo divino e soprannaturale.
È incredibile come le persone possano chiedere alla luce di queste scritture: “Quale valore ha il pregare in lingue?”
Se la Parola di Dio dice che parlare in lingue ha valore, allora ha valore.
Se Dio dice che edifica, allora edifica.
Se Dio dice che è un modo soprannaturale per comunicare con Lui, allora è un modo soprannaturale per comunicare con Lui.
Se Dio dice che ogni credente dovrebbe parlare in lingue, allora ogni credente dovrebbe parlare in lingue.
Gesù non disse che solo poche persone avrebbero dovuto parlare in lingue, disse: “Questi segni che accompagneranno coloro che avranno creduto…” “Coloro” è plurale, significa “tutti”.
E uno dei segni è: “… parleranno con lingue nuove” (Marco 16:17)

Ragione 3 – Le Lingue ci ricordano la presenza dello Spirito Santo che dimora (vive, abita) in noi
Giovanni 14:16-17 “Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi.”

Howard Carter, che è stato per molti anni supervisore generale delle Assemblee di Dio in Gran Bretagna, e fondò la più antica scuola biblica pentecostale del mondo, ha sottolineato che non dobbiamo dimenticare che parlare in altre lingue non è solo l’evidenza iniziale del Battesimo dello Spirito Santo, ma è un’esperienza che deve continuare per il resto della vita.
A quale scopo? Per assisterci ad adorare Dio.
Parlare in lingue è come un ruscello che scorre e non si dovrebbe mai asciugare, arricchendo la nostra vita spirituale.
Continuare a pregare ed adorare Dio in lingue ci aiuta ad essere sempre consapevoli della Sua presenza.
Se posso essere cosciente della presenza dello Spirito Santo ogni giorno, questo influenzerà il mio modo di vivere. Un vivere in pace!
Alcune volte questo non accade. Perché? Perché i credenti non camminano secondo lo Spirito come invece dovrebbero. Quando non siamo consapevoli della Sua presenza è facile essere irritabili e frustrati; ma, se passeremo del tempo con Lui, saremo sempre consapevoli della Sua presenza in noi.

Ragione 4 – Pregare in lingue è pregare in accordo alla perfetta volontà di Dio
Romani 8:26-27 “Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili. 27 E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.”

Parlare in lingue mantiene il nostro egoismo fuori dalla nostra preghiera.
Una preghiera dettata dalla nostra mente e dal nostro pensiero potrebbe essere non essere scritturale ed egoistica.
Spesso le nostre preghiere sono come quelle di quel vecchio contadino che pregò così: “Dio benedici me, mia moglie, mio figlio Giovanni, sua moglie… noi quattro e nessun altro”.
Nella Scrittura sopra citata Paolo non dice che non sappiamo pregare, perché sappiamo farlo. Noi preghiamo il Padre nel nome del Signore Gesù Cristo, che è il modo corretto di pregare. Ma benché io sappia “come pregare” questo non significa io sappia “per cosa pregare” come mi conviene. Paolo disse “perché noi non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito Santo intercede per noi con sospiri ineffabili” (Rom. 8:26)

P. C. Nelson, uno studioso di greco, disse che in greco si legge letteralmente: “Lo Spirito Santo intercede per noi con gemiti che non si possono esprimere chiaramente nella nostra lingua normale (Italiano)”.
Egli continuò sottolineando che sempre nel greco, ciò include non solo quello che esce dalle nostre labbra, quando preghiamo in lingua corrente, ma include pure il pregare in altre lingue.

Questo concorda con quello che Paolo disse in 1Corinzi 14:14, “Poichè se prego in altra, il mio spirito prega…”. Oppure, come la versione Amplificata traduce: “Il mio spirito (per mezzo dello Spirito Santo che è in me) prega”.
Quando preghi in lingue, è il tuo spirito che prega, per mezzo dello Spirito Santo dentro di te. Lo Spirito Santo che è in te ti da il modo di parlare e tu parli dal tuo spirito. Tu parli: Lui ti da l’espressione. In questo modo lo Spirito Santo ti aiuta a pregare in accordo alla volontà di Dio, nel modo corretto, come si dovrebbe pregare.
Questa non è un’azione che lo Spirito Santo compie indipendentemente da noi.

Quei gemiti vengono da dentro di noi ed escono dalle nostre labbra. Lo Spirito Santo non prega al nostro posto. Egli è stato mandato ad abitare in noi come un Aiuto e un Intercessore. Egli non è responsabile della nostra vita di preghiera ma ci aiuta a pregare.
Pregare in altre lingue è pregare come lo Spirito ci da d’esprimerci.
È una preghiera sotto la Sua guida.
Ciò elimina l’egoismo dalla nostra preghiera.
Molte volte, quando le persone hanno pregato guidate dalla propria mente, hanno ricevuto cose che in realtà non erano la volontà di Dio e non erano nemmeno le migliori per loro.
Se il popolo di Dio vuole delle cose di un certo tipo, anche se esse non sono il meglio che Dio ha in serbo per loro, o non rientrano nella perfetta volontà di Dio, spesso Egli lo permetterà.
Dio non voleva che Israele avesse un re, ma loro ne vollero uno e Lui permise che lo avessero. Ma questo non rientrava nella Sua perfetta volontà.

Ragione 5 – Pregare in lingue stimola la fede
Giuda 20 “Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo”

Pregare in lingue stimola la fede e ci aiuta a imparare a fidarci pienamente in Dio. Se lo Spirito Santo dirige in modo soprannaturale le parole che pronuncio, anche la fede deve essere esercitata per parlare con le lingue.
Dato che non so quale sarà la mia prossima parola – mi fido di Dio per questo. E credere in Dio per una cosa mi aiuterà a credere in Lui per un’altra.
Parlare in lingue ci aiuta anche durante il processo di guarigione.
Sappiamo che non è ricevere il Battesimo dello Spirito Santo che ci da la guarigione. Tuttavia il parlare in lingue ci aiuta ad avere fiducia totale in Dio. Parlare in lingue stimola la nostra fede e questo ci aiuta a credere in Dio per altre cose.

Ragione 6 – Parlare in lingue, un mezzo per mantenersi liberi dalla contaminazione del mondo
1Corinzi 14:28 “Ma se non vi è chi interpreti, si taccia nella chiesa chi parla in altra lingua, ma parli a se stesso e a Dio.”

La sesta ragione per cui ogni cristiano dovrebbe parlare in lingue è che ciò è un modo per mantenerci liberi dalle contaminazioni dal mondo e da tutte le volgarità che ci circondano sia sul lavoro che in pubblico.
Vediamo dalla Scrittura sopracitata che possiamo parlare a noi stessi in lingue.
Paolo disse che nella riunione in chiesa: “Se uno parla in altra lingua, si faccia questo da due o tre al più, e l’un dopo l’altro, e uno interpreti. 28 Ma se non vi è chi interpreti, si taccia nella chiesa chi parla in altra lingua, ma parli a se stesso e a Dio.” (1Cor. 14:27-28).
Se possiamo parlare a noi stessi e a Dio in una riunione in chiesa, allora possiamo farlo anche quando siamo sul lavoro. Non disturberà nessuno.
Nel negozio del barbiere, in treno, in autobus o in aereo, possiamo parlare a noi stessi e a Dio. Sul lavoro.
Parlare in lingue a se stessi e a Dio sarà un mezzo per tenersi liberi dalle contaminazioni mondane.

Ragione 7 – Pregare in lingue ci permette di pregare per l’ignoto
Romani 8:27 “E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché egli intercede per i santi, secondo Dio.”

Pregare in lingue da la possibilità di pregare per cose alle quali nessuno pensa o delle quali si è inconsapevoli.
Sappiamo già che lo Spirito Santo ci aiuta a pregare per ciò che non sappiamo pregare come si conviene ma in aggiunta, lo Spirito Santo, che conosce ogni cosa, può pregare attraverso noi per quello che nel naturale la nostra mente non sa.

Ragione 8 – Pregare in lingue procura refrigerio spirituale
Isaia 28:11-12 “Sarà infatti mediante labbra balbuzienti e mediante un’altra lingua che l’Eterno parlerà a questo popolo. 12 Egli aveva loro detto: «Ecco il riposo: fate riposare lo stanco; questo è il refrigerio!». Ma essi non vollero ascoltare.”

Che cos’è il riposo, il refrigerio a cui la scrittura qui sopra fa riferimento? Parlare in altre lingue!
A volte il medico raccomanda un periodo di riposo terapeutico, ma io conosco il migliore che ci sia al mondo. Spesso quando ti prende una vacanza, quando torni a casa devi riposarti prima di tornare al lavoro.
Ma non è meraviglioso che possiamo prenderci questo “riposo curativo” ogni giorno? “Questo è il riposo…questo è il vero refrigerio…” Abbiamo bisogno di questo refrigerio spirituale in questi giorni di confusione, perplessità e ansietà.

Ragione 9 – Lingue per il ringraziamento
1Corinzi 14:15-17 “Che si deve dunque fare? Pregherò con lo spirito, ma lo farò anche con la mente; canterò con lo spirito, ma canterò anche con la mente. 16 Tuttavia, se tu lodi Dio con lo spirito, colui che occupa il posto del profano, come dirà “amen” al tuo ringraziamento, poiché egli non comprende ciò che tu dici? 17 Infatti tu puoi anche rendere un bel ringraziamento, ma l’altro non è edificato.”

Quando Paolo disse: “colui che occupa il posto del profano… (semplice uditore)”, nel versetto 16, si riferiva a coloro che non conoscono le cose spirituali.
Se tu m’ invitassi cena e mi dicessi: “per favore ringrazia il Signore per il cibo”; se io lo facessi parlando nelle lingue dello Spirito, tu non capiresti nulla di quanto detto. Non saresti edificato.
Perciò Paolo dice che, in questo caso, sarebbe meglio pregare in modo comprensibile.
Se pregassi in lingue, dovrei anche interpretarle in modo che anche tu possa sapere cosa è stato detto.

Ma nota che Paolo dice che pregare in lingue è il modo più perfetto per pregare e per rendere grazie versetto 17: “…tu puoi anche rendere un bel ringraziamento…”.
In presenza di persone che non hanno conoscenza spirituale, Paolo disse “di pregare in modo comprensibile” affinché tutti possano essere edificati; capiranno quello che dici.

Ragione 10 – Parlare in lingue porta la lingua sottomessa
Giacomo 3:8 “…ma la lingua nessun uomo la può domare; è un male che non si può frenare, è piena di veleno mortifero.”

Sottomettere la lingua allo Spirito Santo e parlare in altre lingue è un passo gigantesco verso la resa totale a Dio di tutto il nostro essere.
Se possiamo domare questo membro così sregolato e indisciplinato, possiamo domare anche tutte le altre membra.

Il lato pubblico delle lingue
Concludendo voglio sottolineare che, se è vero che ci siamo occupati principalmente delle lingue ad uso personale nella vita del credente, è pur vero che vi è anche un aspetto pubblico delle stesse.

• In primo luogo, quando le persone ricevono lo Spirito Santo pubblicamente, parlano con altre lingue come lo Spirito da loro di esprimersi.
• In secondo luogo, la chiesa è edificata parlando con altre lingue in assemblea pubblica se vi è anche l’interpretazione.
Paolo ha affermato chiaramente che profetizzare è parlare all’uomo “edificazione, esortazione e consolazione” (1Cor. 14:3).

Ma egli disse: “Colui che profetizza è superiore che colui che parla in altre lingue, a meno che egli interpreti” (1Cor. 14:5).

Paolo intende dire che le lingue accompagnate dall’interpretazione equivalgono alla profezia; cioè, se parlare in lingue é interpretato in modo che la chiesa possa capire cosa viene detto, allora uno che profetizza non è superiore.

Un esempio per comprendere meglio: “Due monete da 1€ equivalgono a 2€. Eppure le 2 monete da 1€ non sono un pezzo da 2€.
La profezia rappresenta la moneta di 2€, naturalmente sarebbe meglio avere la moneta di 2€ (profezia) anziché avere la moneta da 1€ (parlare in lingue). se vi è l’interpretazione, però, ossia l’altra moneta da 1€ allora le 2 monete da 1€ equivalgono a 2€.

Profetizzare, non è comunque predicare. Se profetizzare fosse predicare, non avresti nessun bisogno di studiare e prepararti per farlo. Paolo disse: “sforzati di presentarti davanti a Dio come un uomo fidato” (2Tim. 2:15).
Non devi studiare per parlare in lingue o per darne l’interpretazione; non devi nemmeno studiare per profetizzare. Queste azioni vengono dall’ispirazione dello Spirito.
Naturalmente, anche quando qualcuno predica sotto l’ispirazione dello Spirito e improvvisamente comincia a dire delle cose alle quali non pensava proprio, questa è un’ispirazione ed un elemento di profezia.

Le lingue, accompagnate dall’interpretazione, edificano la chiesa.
Quando sono usate in accordo con la parola di Dio, parlare in lingue ed interpretarle convince l’incredulo della realtà della presenza di Dio, inducendolo molto spesso a far ritorno a lui ed essere salvato.
Gesù disse: “questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel mio nome scacceranno i demoni” Marco 16:17.
Ciò si può fare sia privatamente che pubblicamente.
“Imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno” verso 18.
Un altro segno è: “parleranno in lingue nuove” verso 17.
Anche questo e un segno sia privato che pubblico.
Naturalmente, non vogliamo dilungarci a pregare in lingue durante la riunione perché, come abbiamo visto, a meno che non ci sia l’interpretazione, la gente non sa cosa sia stato detto e non viene edificata.
Tu puoi pregare in lingue davanti alla presenza di Dio quando vuoi, perché sarai edificato.
Se durante la riunione la gente alza le mani e prega in lingue in modo corale, anche questo va bene. Dal pulpito prego anch’io così, ma, quando la congregazione smette di pregare, anch’io smetto. Se continuassi la gente non ne riceverebbe alcuna edificazione.
Dobbiamo imparare ad usare ciò che abbiamo in modo da poterne trarre il massimo vantaggio.

Past. Dr Massimo A. Morandi

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